Mercoledì 19.15-20.45 con Greta De Giovanni Primo incontro aperto – max 7 partecipanti|Possibilità di partecipare ad un incontro singolo o a tutto il percorso| Prenotazioni: centrosharazad@gmail.com
I MERCOLEDI’ CON L’ARTETERAPIA
E se ti dicessi che la parola non è l’unico linguaggio a nostra disposizione? Anzi, a volte può limitarci e farci sentire non in grado di comunicare le nostre necessità, i nostri pensieri, i dubbi, le gioie. E se utilizzassimo l’Arte per esprimerci, per presentarci, per trasformarci?
Un percorso per provare a raccontar(si) e dare forma e colore alle proprie emozioni utilizzando i materiali artistici come guida per la narrazione di sé. Saranno incontri organizzati in piccoli gruppi che daranno la possibilità di concedersi del tempo e dello spazio per creare e comunicare senza la necessità di conoscere tecniche artistiche o di seguire un modello standard. Insieme creeremo uno spazio senza giudizio che avrà come obiettivo principale quello di farci entrare in relazione con noi stessə, con l’altrə attraverso l’Arte. Durante ogni incontro si alterneranno momenti di creazione a momenti di dialogo e riflessione a partire dagli elaborati artistici.
A chi si rivolge il laboratorio? Il laboratorio è aperto a tutte le persone dai 15 anni su.
Arteterapia in breve L’Arteterapia è una disciplina di accompagnamento terapeutico che utilizza le Arti visive, plastiche e figurative come strumento per promuovere il benessere psicofisico della persona e facilitare la libera espressione, la comprensione e l’esplorazione del proprio mondo interiore – sogni, desideri, paure, dubbi… – nel rispetto profondo dell’unicità della sua personale esistenza. L’Arteterapia mette in luce le risorse personali offrendo uno spazio senza giudizio.
Greta De Giovanni Arteterapeuta formata in Cile| Specializzata in Fotografia presso la Scuola Internazionale di Fotografia (Firenze) | Laureata al DAMS – Discipline Arti, Musica e Spettacolo|
Greta nasce a Bologna ma all’età di 10 mesi si trasferisce in Egitto, al Cairo, dove vive fino ai sette anni. Dopo essersi riempita gli occhi di mare e deserto ritorna a Bologna, dove studia al Liceo Classico Minghetti e successivamente al DAMS. Fin dall’adolescenza sperimenta diverse tecniche artistiche – pittura, disegno, fotografia – finchè non decide di specializzarsi in Fotografia e si appassiona in particolare alla fotografia analogica e alle tecniche di stampa alternative; trova la sua dimensione nella camera oscura, nell’Arte intesa come momento per entrare in contatto con sé e per sperimentare senza percepire il risultato finale come la meta. Vicino al mare, in Liguria, sente parlare per la prima volta di Arteterapia; in quel momento sta lavorando presso il Museo Internazionale della Musica di Bologna, a stretto contatto con laboratori artistici educativi e sente la necessitá di ritornare a coltivare la sua curiositá formandosi proprio in Arteterapia e per farlo attraversa l’Oceano Atlantico. Perché decide di studiare in Cile? Perché aveva già avuto l’occasione di conoscere quel Paese, di osservare come fanno Arte lí, o meglio, come la vivono: un’Arte che occupa ogni angolo delle strade e delle piazze e che si fa per la necessitá di sentirsi vivə e liberə, e non per rientrare nei canoni estetici tradizionali. Si forma in Arteterapia presso l’Universidad de Chile e subito dopo a Santiago lavora con persone anziane presso la Municipalidad de Adultos Mayores de Quinta Normal e successivamente con la Corporazione Chile Derechos, in programmi destinati ad adolescenti senza dimora o programmi di reinserimento educativo. Nel Maggio 2021 torna a Bologna dove inizia a lavorare come Arteterapeuta freelance e fonda un’Associazione a Promozione Sociale (INcentro) della quale è Vice Presidente. Nel febbraio 2022 entra a far parte dell’Associazione Sharazàd dove inizia a proporre dei nuovi percorsi.
LABORATORIO TEATRO DANZA – creazione spettacolo Mercoledì 20,50 – 22,30 con Sara Marzaduri prenotazioni: info@sharazad.org / 339 7887066
English version below
DESCRIZIONE DEL LABORATORIO
Spazio di ricerca individuale e collettiva di attori, danzatori e musicisti, professionisti e amatori, finalizzata alla creazione di uno spettacolo finale.
“L’opera d’arte in teatro non è più il lavoro di uno scrittore, ma un atto di vita da creare, momento per momento, sulla scena.” Luigi Pirandello
Il nostro Laboratorio è focalizzato sul processo creativo: sperimentiamo la creatività scenica dei partecipanti per arrivare alla creazione di partiture fisiche, verbali e musicali. L’obbiettivo comune del gruppo è compiere un lavoro autentico su di sè che porti alla creazione di un personaggio individuale, i personaggi daranno vita ad un mondo extra quotidiano che verrà portato in scena. Non vi è alcuna drammaturgia iniziale ma un percorso improvvisativo guidato dall’insegnante. Costumi, scenografie e musiche sono parte integrante del lavoro che potrà dirsi concluso solo una volta portato in scena.
Modalità del corso:
Attualmente il Laboratorio è aperto ad accogliere nuovi partecipanti per la costruzione del nuovo spettacolo
Per partecipare è necessario fare un colloquio di ammissione con l’insegnante
Numero massimo 7 partecipanti
Gli incontri saranno finalizzati alla costruzione di uno spettacolo finale e le relative prove
Ultime produzioni del laboratorio: Dal 2012 il Laboratorio di Teatro Danza diretto da Sara Marzaduri crea e porta in scena nuove produzioni, di seguito potete visualizzarne la descrizione e i trailer:
VIOLE DEL PENSIERO a Piece by Sara Marzaduri dimostrazione di lavoro del Laboratorio di Teatro Danza 2023
“Dio è vanitoso? – No, non è vanitoso, è che si vuole godere le cose belle con noi. Io credo che Dio si incazzi se tu, di fronte al colore viola di un campo di fiori, neanche te ne accorgi.” Il colore viola
Direction | Choreography |Scenic Writing Sara Marzaduri
Compagnia Centro Culturale Sharazàd Camilla Gliozzi | Giada Quaranta | Alessandra Maria Morelli
Music Bohren & der Club of Gore
Languages Français | Italiano
Duration 60 min
Artistic Direction Sara Marzaduri
Production Assistant Matteo Malavasi
Production Centro Culturale Sharazàd Dimostrazione di lavoro del Laboratorio di Teatro Danza 2023
FIGLI DI ORIONE – COSTELLAZIONE a Piece by Sara Marzaduri
I filosofi ritenevano che l’anima fosse fatta della stessa sostanza delle stelle. Consideravano l’anima degli uomini come una scintilla o un seme di luce abbandonato o caduto durante la Creazione, imprigionato nell’oscurità della materia, in attesa di essere riportato nel regno della luce. Figli di un cacciatore di colombe, tutti noi paghiamo le colpe di Orione nato dalla terra. Reduci del tempo del non tempo, sogniamo di ritornare un giorno a dialogare con le stelle.
“Chissà se anche da questa sagra mondiale della morte, anche dalla febbre maligna che incendia tutto intorno il cielo piovoso di questa sera, sorgerà un giorno l’amore?” Thomas Mann, La montagna incantata
Direction | Choreography |Scenic Writing Sara Marzaduri
Compagnia Centro Culturale Sharazàd Carlos La Bandera | Letizia Pasinelli Cecilia Lorenzetti | Jessica Ballerini
Live Music Carlos La Bandera
Music Yann Tiersen
Languages English | Italiano Español | Português
Duration 70 min
Artistic Direction Sara Marzaduri
Light Designer Federico Baruzzi
Costumes Centro Culturale Sharazàd
Make up artist Laura Silvestrelli
Production Assistant Alessandra Maria Morelli
Organisation Assistant Letizia Pasinelli
Press Office Jessica Ballerini
Artistic Residence Teatro Ridotto – Casa delle Culture e dei Teatri
Production Centro Culturale Sharazàd Italia | Messico | 2020/2021
CANE MAGGIORE – COSTELLAZIONE a Piece by Sara Marzaduri
Cane Maggiore è una costellazione di otto stelle fisse, lontane, indipendenti, di diversa intensità. Stelle che messe in relazione l’una con l’altra formano un sistema simbolico di interdipendenza. I personaggi che le abitano o che le rappresentano ricercano la propria identità nella relazione. Come in un gioco di ruolo alternano l’essere vittima all’essere carnefice, alternano il ruolo del cane a quello del maggiore. Alla base dello spettacolo una domanda: possiamo essere salvati?
Direction | Choreography | Scenic Writing Sara Marzaduri
Compagnia Centro Culturale Sharazàd Agnes Magyar | Carlos La Bandera Guests: Letizia Pasinelli, Cecilia Lorenzetti, Kristen Mastromarchi
Live Music Carlos La Bandera
Music Max Richter
Languages English | Italiano | Espanòl | Magyar
Duration 90 min
Artistic Direction Sara Marzaduri
Costumes Centro Culturale Sharazàd
Lighting | Sound Technical Assistance Luigi Fazio
Production Assistant Matilde Veglia
Organisation Assistant Letizia Pasinelli
Press Office Cecilia Lorenzetti (Italy) Agnes Magyar (International)
Artistic Residence Teatro Ridotto – Casa delle Culture e dei Teatri
Production Centro Culturale Sharazàd Italia | Ungheria | Messico | Stati Uniti
WINTER ROSES a Piece by Sara Marzaduri
“La rosa che non canto, quella che è peso e fragranza, quella del nero giardino nell’alta notte, quella di qualsiasi giardino e qualsiasi sera […] ” La Rosa, Jorge Luis Borges
Direction & Choreography Sara Marzaduri
Company I Giardini di Sharazàd: Ester Braga, Agnes Magyar, Maria Vittoria Cassanelli, Giulia Tarantola, Grazia Schiavone, Sara Bruscino, Samantha Vichi
Music Francisco Tàrrega, Gaspar Sanz, Johann Sebastian Bach
Classic Guitar Nicola Miele
Duration 1 h
Premier January 2016 – Teatro Ridotto – Bologna
Production Centro Culturale Sharazàd
Poster Photo Domenico Paolicelli
Review 2 December 2016
LE ROSE D’INVERNO E LA PIOVRA DI LYNCH by Richard D. Hutchinson
” Winter Roses è stata un’esperienza molto densa e brada.Si tratta inconsapevolmente di un’operazione raffinatissima di post-teatro perché esce dalla insopportabile e novecentesca necessità petit-bourgeois di avere una “trama” o una rassicurante delineazione di “personaggi”.Ogni attrice ha messo in scena un “Altro da sé” in una maniera talmente non mediata da risultare insopportabilmente emozionante e, di fatto, purificando la classica separazione pubblico/palcoscenico. Il palcoscenico è fin dalle prime immagini, impressioni, diventato il luogo onirico di ciascun “ardito” seduto in sala. Io stesso ho subito a tratti crisi vagali narcolettiche per poter maneggiare tutto il materiale incandescente che affiorava costantemente. La oscenità e sublime dolcezza che si è dispiegata nello spirito di tutti i presenti ha dipanato una matassa, un groviglio di emozioni al di là delle intenzioni della regia: inquietante e balsamico si è trattato di qualche cosa di talmente avanzato da non essere facilmente gestibile nell’ordinaria quotidianità.Post-teatro dicevo perché tutto basato su intuizione, dolore, sollievo e carne.Winter Roses è carne trapassata da Spirito sostanzialmente…Ma l’aspetto più potente dell’esperienza consiste nella venerazione del maschio/fallo/sovrano che tutto lo spettacolo ha mostrato a faville, acqua di tempra e colpi di martello.Il carciofo/fallo in esfoliazione, il corpo dell’attrice (era una sola donna caleidoscopica sul palco, apparentemente divisa in schegge differenti) che fungeva da tentacolo primordiale, la sacra scelta del profano ordinario, sono gli elementi che hanno mostrato il vero e profondissimo (abissale) volto lynchano di tutto il lavoro.La metafora inoppugnabile che si è offerta alla fine, nel giardino delle rose, è stata di dignità “vetero-testamentaria” e di aroma emozionante: la liberazione dalla abissale gabbia di bronzo di un enorme Kraken/piovra color rosa carne che verte alla luce.Alla superficie dell’Oceano. E quel rubino, dall’ineffabile e difficilmente sostenibile puro sorriso, a guidare la carnale ed eroticissima emersione del Leviatano verso gli irati flutti shakespeariani. Ho testimoniato un capolavoro. Raro e finissimo …e bisogna essere pazzi per volercisi immergere, ma è urgentissimo farlo. Grazie a tutte “.
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