Sharazàd è un’ Associazione Culturale, spazio di ricerca e interazione tra le arti. Nasce dalla profonda fiducia nel benessere che l’attività creativa può dare alla persona, come percorso di crescita artistica ed individuale.
“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia.”
Goethe
Proposte Online 2020
La nostra segreteria rimane aperta
tutti i Martedì e i Giovedì dalle 14,00 alle 17,00
per informazioni e iscrizioni
centrosharazad@gmail.com
Lunedì
18,00 – 19,00 A CORPO VIVO con Sara Marzaduri
19,30 – 21,00 LAB. TEATRO DANZA con Sara Marzaduri
21,15 – 22,15 SUONO DELLA VOCE con Carlos La Bandera
Martedì
15,00 – 16,10 VINYASA KSATRIA YOGA con Pablo Bazignan
18,15 – 19,30 IYENGAR YOGA con Carolina Godoy Donoso (al completo)
19,40 – 20,00 MATWORK PILATES (al completo)
20,50 – 22,00 CONTEMPORARY BALLET con Mercedes LaBandera
Mercoledì
17,30 – 18,30 CORPO SCENICO con Sara Marzaduri
19,00 – 21,00 LAB. TEATRO DANZA con Sara Marzaduri
Giovedì
18,15 – 19,30 IYENGAR YOGA con Carolina Godoy Donoso (al completo)
19,40 – 20,50 VINYASA FLOW con Francesca Penzo
A presto!
Centro CulturaleSharazàd
I GIARDINI DI SHARAZÀD
I Giardini di Sharazàd è un gruppo performativo diretto e fondato da Sara Marzaduri nel 2013. Il nome deriva dalla figura di Sharazàd, dalla quale prende il nome il nostro Centro, eroina de Le Mille e Una Notte che salva la sua vita e il suo popolo raccontando storie al sultano e tramutando il racconto in poesia. I Giardini simboleggiano i giardini interiori di ognuno dei danzatori che vengono portati in scena, giardini poetici che si vengono a creare davanti agli occhi dello spettatore durante gli spettacoli. Sono anche i giardini creativi di ognuno di noi, quelli che ci portiamo nel cuore, che vanno coltivati con cura e pazienza e che I Giardini di Sharazàd vuole andare ad alimentare e risvegliare.
Le danze che vengono portate in scena sono create dagli allievi del Centro Culturale Sharazàd all’interno dei corsi: A Corpo Vivo; Il Corpo Scenico; Laboratorio di Teatro Danza diretti da Sara Marzaduri. Attualmente il gruppo è aperto ed internazionale (Italia, Ungheria, Messico, Stati Uniti).
LABORATORIO TEATRO DANZA – preparazione nuovo spettacolo Lunedì 19,30 – 21,00 & Mercoledì 19,00 – 21,00
DESCRIZIONE DEL LABORATORIOEnglish version below
Spazio di ricerca individuale e collettiva di attori, danzatori e musicisti, finalizzata alla creazione di uno spettacolo finale.
“L’opera d’arte in teatro non è più il lavoro di uno scrittore, ma un atto di vita da creare, momento per momento, sulla scena” Pirandello
Il nostro Laboratorio è focalizzato sul processo creativo: sperimentiamo la creatività scenica dei partecipanti per arrivare alla creazione di partiture fisiche, verbali e musicali. L’obbiettivo comune del gruppo è compiere un lavoro autentico su di sè che porti alla creazione di un personaggio individuale, i personaggi daranno vita ad un mondo extra quotidiano che verrà portato in scena. Non vi è alcuna drammaturgia iniziale ma un percorso improvvisativo guidato dall’insegnante. Costumi, scenografie e musiche sono parte integrante del lavoro che potrà dirsi concluso solo una volta portato in scena.
“La meta è qualcosa a cui noi pensiamo costantemente, così che non facciamo alcuna esperienza. Tutto diventa allora una sorta di corsa in autobus, da una fermata all’altra. Possiamo attraversare dieci fiumi e dieci foreste e non vedere niente, non sentire niente, se non il nostro stesso rumore. Siamo incessantemente impegnati con qualcosa che è dietro di noi e con qualcosa che è davanti a noi, in questo modo non sperimentiamo niente. Io sono o dietro di me o davanti a me, ma mai lì dove sono” Jerzy Grotowski
Il nostro Teatro Danza vuole essere una chiamata alla presenza e alla partecipazione sentita a qualcosa che sta accadendo intorno a noi e alla quale non possiamo sottrarci.
Modalità del corso:- Inizio del Laboratorio Settembre 2020
- Numero massimo 12 partecipanti
- gli incontri saranno finalizzati alla nuova costruzione di uno spettacolo finale e le relative prove
- possono partecipare al Laboratorio solo gli iscritti al Propedeutico o alla Formazione in Teatro Danza
- per partecipare è necessario fare un colloquio di ammissione con l’insegnante. Dal 2012 il Laboratorio di Teatro Danza diretto da Sara Marzaduri crea e porta in scena nuove produzioni, di seguito potete visualizzarne i trailer:

Cane Maggiore è una costellazione di otto stelle fisse, lontane, indipendenti, di diversa intensità. Stelle che messe in relazione l’una con l’altra formano un sistema simbolico di interdipendenza. I personaggi che le abitano o che le rappresentano ricercano la propria identità nella relazione. Come in un gioco di ruolo alternano l’essere vittima all’essere carnefice, alternano il ruolo del cane a quello del maggiore. Alla base dello spettacolo una domanda: possiamo essere salvati?
Direction | Choreography | Scenic Writing Sara Marzaduri
Compagnia Centro Culturale Sharazàd Agnes Magyar | Carlos La Bandera Guests: Letizia Pasinelli, Cecilia Lorenzetti, Kristen Mastromarchi
Live Music Carlos La Bandera
Music Max Richter
Languages English | Italiano | Espanòl | Magyar
Duration 90 min
Artistic Direction Sara Marzaduri
Costumes Centro Culturale Sharazàd
Lighting | Sound Technical Assistance Luigi Fazio
Production Assistant Matilde Veglia
Organisation Assistant Letizia Pasinelli
Press Office Cecilia Lorenzetti (Italy) Agnes Magyar (International)
Artistic Residence Teatro Ridotto – Casa delle Culture e dei Teatri
Production Centro Culturale Sharazàd Italia | Ungheria | Messico | Stati Uniti

Direction & Choreography Sara Marzaduri
Company I Giardini di Sharazàd: Ester Braga, Agnes Magyar, Maria Vittoria Cassanelli, Giulia Tarantola, Grazia Schiavone, Sara Bruscino, Samantha Vichi
Music Francisco Tàrrega, Gaspar Sanz, Johann Sebastian Bach
Classic Guitar Nicola Miele
Duration 1 h
Premier January 2016 – Teatro Ridotto – Bologna
Production Centro Culturale Sharazàd
Poster Photo Domenico Paolicelli
Review 2 December 2016LE ROSE D’INVERNO E LA PIOVRA DI LYNCH by Richard D. Hutchinson
” Winter Roses è stata un’esperienza molto densa e brada.Si tratta inconsapevolmente di un’operazione raffinatissima di post-teatro perché esce dalla insopportabile e novecentesca necessità petit-bourgeois di avere una “trama” o una rassicurante delineazione di “personaggi”.Ogni attrice ha messo in scena un “Altro da sé” in una maniera talmente non mediata da risultare insopportabilmente emozionante e, di fatto, purificando la classica separazione pubblico/palcoscenico. Il palcoscenico è fin dalle prime immagini, impressioni, diventato il luogo onirico di ciascun “ardito” seduto in sala. Io stesso ho subito a tratti crisi vagali narcolettiche per poter maneggiare tutto il materiale incandescente che affiorava costantemente. La oscenità e sublime dolcezza che si è dispiegata nello spirito di tutti i presenti ha dipanato una matassa, un groviglio di emozioni al di là delle intenzioni della regia: inquietante e balsamico si è trattato di qualche cosa di talmente avanzato da non essere facilmente gestibile nell’ordinaria quotidianità.Post-teatro dicevo perché tutto basato su intuizione, dolore, sollievo e carne.Winter Roses è carne trapassata da Spirito sostanzialmente…Ma l’aspetto più potente dell’esperienza consiste nella venerazione del maschio/fallo/sovrano che tutto lo spettacolo ha mostrato a faville, acqua di tempra e colpi di martello.Il carciofo/fallo in esfoliazione, il corpo dell’attrice (era una sola donna caleidoscopica sul palco, apparentemente divisa in schegge differenti) che fungeva da tentacolo primordiale, la sacra scelta del profano ordinario, sono gli elementi che hanno mostrato il vero e profondissimo (abissale) volto lynchano di tutto il lavoro.La metafora inoppugnabile che si è offerta alla fine, nel giardino delle rose, è stata di dignità “vetero-testamentaria” e di aroma emozionante: la liberazione dalla abissale gabbia di bronzo di un enorme Kraken/piovra color rosa carne che verte alla luce.Alla superficie dell’Oceano. E quel rubino, dall’ineffabile e difficilmente sostenibile puro sorriso, a guidare la carnale ed eroticissima emersione del Leviatano verso gli irati flutti shakespeariani. Ho testimoniato un capolavoro. Raro e finissimo …e bisogna essere pazzi per volercisi immergere, ma è urgentissimo farlo. Grazie a tutte “.